Nel pomeriggio di ieri per l’ennesima volta Roma è stata ferita.
La politica è arretrata nel suo ruolo di indirizzo, progetto e visione della città cedendo il ruolo alla burocrazia. Le cittadine e i cittadini romani rischiano di perdere un altro dei luoghi storici, culturali e di accoglienza. La Casa delle Donne, infatti, è solo uno dei tanti luoghi che l’attuale Giunta si appresta a chiudere. L’elenco è lungo.
Il Consiglio Comunale ha approvato, con i soli voti M5S, la mozione Guerrini per la chiusura della Storica Casa Internazionale delle donne di Roma. Si, proprio la consigliera Guerrini, quella per cui la sindaca Raggi è stata costretta un anno fa a chiedere le dimissioni per aver dichiarato guerra al cinema, definendo “feticista” la proiezione di vecchi film. Parole che non passarono inosservate al mondo della cultura ma che sono l’ennesimo segnale che chi governa questa città non riesce a tenere a bada l’inadeguatezza e i personalismi di alcuni personaggi del consiglio comunale.
Ieri, in aula, erano assenti la Sindaca e tutti gli Assessori, e tutte le opposizioni si sono rifiutate di votare. È stato davvero un brutto giorno per la democrazia di questo paese.
Come Segreterie di Cgil Cisl e Uil, peraltro presenti ieri al presidio sotto il Campidoglio, saremo al fianco della Casa Internazionale delle Donne in tutte le azioni e le iniziative che si metteranno in piedi nelle prossime ore, nella consapevolezza che riteniamo doveroso aprire con urgenza una vertenza complessiva sugli spazi del Comune di Roma.
Alcune città lo hanno già fatto, il comune di Napoli già due anni fa, con una delibera ha riconosciuto il valore di sviluppo civico ad alcuni immobili di proprietà comunale, altre città lo stanno facendo: Torino, Bologna.
Perché a Roma tutto questo non è possibile?
Cgil Roma e Lazio Cisl Lazio Cisl Rieti e Roma Uil Roma e Lazio