Oggi è il sesto anniversario di uno dei più tragici naufragi avvenuti nel Mediterraneo, davanti alle coste di Lampedusa. Morirono 368 persone e ancora risultano “disperse” altre 20. Il diritto del mare impone il soccorso e chi è in difficoltà, anche se non sarebbe necessario iscrivere in un codice eventi cui dovrebbe essere naturale adempiere: l’unico obbligo dovrebbe essere di natura etica e morale. Per questo vogliamo ricordare chi si prodigò, in modo del tutto spontaneo, in quella terribile occasione, per cercare di aiutare più persone possibili, non tenendo conto di ragioni di Stato o di facile consenso, utile solo a sollecitare gli istinti peggiori dell’essere umano. In tal caso gli istinti migliori, in cui ci piace riconoscerci, sono quelli di chi, senza alcun retro pensiero, si gettò indipendentemente a soccorrere quelle persone, pagandone in seguito un prezzo in termini umani e psicologici, tanto da rinunciare per sempre ad uscire in mare per la paura di rivivere quei terribili momenti. O si ha la capacità politica di risolvere i problemi o è meglio non tentare di usare la pelle di persone già provenienti da condizioni a dir poco inumane per propri fini, bassamente elettorali.È il modo migliore, questo, per far si che il problema non si risolva. Restiamo tutti umani!
(disegno di Francesco Piobbichi)