il prossimo 9 dicembre 2020 i settori della Pubblica Amministrazione, hanno proclamato uno sciopero che si incastra in un contesto sociale delicato, in piena Pandemia sars Covid 19, per la quale i servizi pubblici sono più che mai fondamentali, ad iniziare da quelli del Servizio Sanitario Nazionale. Uno sciopero quindi che assume un senso di responsabilità straordinario, che riteniamo non possa essere scaricato solo sulle spalle dei lavoratori e lavoratrici del settore pubblico e delle categorie.
I motivi che hanno quindi determinato questa nostra scelta, della Cgil tutta, debbono essere letti nella propria interezza e le richieste avanzate dalle Categorie e dal Sindacato Confederale e non accolte dal Governo, non si limitano soltanto alle risorse utili per il rinnovo contrattuale del settore, del quale va ricordato che gli aumenti salariali dipendono dalla legge di bilancio, ma anche in quanto nella suddetta legge non sono previsti gli stanziamenti di risorse utili a rendere la pubblica amministrazione più efficiente e il servizio sanitario più aderente alle necessità delle persone, anche e soprattutto alla luce dell’emergenza Pandemica.
Più risorse alla pubblica amministrazione significa riapertura dei concorsi pubblici, significa assunzioni di personale in grado di assolvere e di rispondere ai fabbisogni della collettività ed ai nuovi bisogni che stanno emergendo. Più risorse significa costruire le condizioni per una vera digitalizzazione dei servizi pubblici, significa cambiare vocazione alla pubblica amministrazione con professionalità e profili adeguati, in grado di governare i nuovi processi di cambiamento richiesti dal digitale. Senza risorse, il Paese rimarrà fermo e il progetto digitale ancora una volta non riusciremo a farlo, e ancora una volta la responsabilità sarà scaricata sui dipendenti pubblici. Più risorse alla Sanità, significano assunzioni di personale medico, infermieristico, socio assistenziale; significa ridisegnare un nuovo modello di sanità pubblica che guardi al territorio, vicina alle persone. Ma significa anche mettere in sicurezza la cittadinanza sulla distribuzione del vaccino che partirà all’inizio dell’anno.
Per tutti questi motivi lo sciopero del 9 dicembre deve essere sostenuto da tutte e tutti, perché se letto con le lenti giuste, è uno sciopero per il Paese.